Siamo in pieno ventunesimo secolo ma, ancora adesso, ancora adesso una mamma che si allena in gravidanza fa scalpore. Se per caso poi torna pure in forma in fretta dopo il parto è una “fissata”, non una donna che ha cura della sua salute e del suo equilibrio.
Risultato?
C’è ancora TROPPA disinformazione!
Molte future mamme pensano tuttora che fare attività in dolce attesa sia un optional, vedono l’investimento di tempo e risorse da dedicare a se stesse come secondario rispetto alla culla super fashion o alle tende di pregio per la cameretta.
POI…come ho spiegato in QUESTO ARTICOLO, arriva il loro pupetto e capiscono che è tardi per recuperare la distanza perduta.
Voglio vedere insieme a te, punto per punto, i 5 falsi miti che vanno abbattuti per diffondere un messaggio sano e costruttivo tra le future mamme.
MITO # 1: “Il nuoto è la cosa migliore.”
Chiariamo una cosa: non ci sono sport in assoluto “giusti o sbagliati”, ma senza dubbio ci sono sport che vengono spacciati per panacea di tutti i mali, soluzione ad ogni problema.
Il nuoto è il re di questa categoria. In passato lo era molto di più, ora si sono prese le distanze grazie ad una più oggettiva valutazione dei suoi pro e dei suoi contro.
Molti ginecologi consigliano il nuoto perché l’assenza di impatto data dall’acqua evoca l’assenza di sforzi, ma NON è così!
VERITA’:
- Nuotare è un’attività cardiovascolare, può essere intensissimo o di media intensità, come per ogni altro sport è necessario che vengano date indicazioni su come gestire lo sforzo specifico. Se il battito cardiaco si alza oltre la soglia di sicurezza che garantisce ossigenazione della placenta, è pericoloso quanto ogni altra attività estremica.
- Fare ginnastica immerse in acqua oltre il livello dei fianchi aumenta la pressione, e non è consigliato per tutte le mamme a rischio gestosi e/o in forte sovrappeso.
Acquagym in acqua alta.
- L’acqua della piscina è piena di cloro, che da un lato dovrebbe garantire il controllo dei germi, ma dall’altro è un agente aggressivo che rimane a lungo a contatto con la pelle. I germi in acqua restano numerosi, e non è detto che siano innocui, il cloro non giova certamente alla pelle della mamma – si ricordi inoltre che la pelle è il nostro organo più esteso, coordina la risposta immune contro tumori ed agenti patogeni.
MITO # 2: “Camminare fa sempre bene.”
In diretta competizione col nuoto, la camminata, che si colloca al secondo posto sul podio delle attività consigliate “a prescindere” durante la gravidanza.
Tutte le attività cicliche – con movimento sempre uguale e ripetuto – hanno un tallone d’Achille: la postura del soggetto che le pratica.
Compiere lo stesso gesto 100, 1000, 10.000 volte significa sottoporre le articolazioni ad uno stress cronico che si trasforma in sintomi.
Ad esempio: mal di schiena, male alle ginocchia, alle anche, alle caviglie, al collo, e così via.
Chi ha una postura perfetta?
NESSUNO.
Per questo chiunque deve curare con attività specifiche l’assetto del proprio corpo.

Quando passeggiavo, le ultime 8 settimane, mi rendevo conto che senza gli esercizi posturali e gli esercizi di forza che avevo fatto sempre, sarei stata veramente in difficoltà. Invece, ho concluso le mie 39 settimane senza un mal di schiena 🙂
VERITA’:
- In gravidanza la postura subisce il più rapido cambiamento che il ciclo di vita di una donna possa registrare: il baricentro si sposta dal centro verso l’esterno nell’arco di 9 mesi, tutte le curve della schiena devono velocemente adattarsi e lo devono fare in ogni contesto motorio.
- Anche la donna gravida con la postura più “corretta”, tra il sesto e il nono mese sottopone il proprio rachide a un carico immenso.
- Aumentare questo carico usando la camminata come UNICA e prevalente risorsa di allenamento è poco saggio. Il 70% delle donne che lo fanno soffrono di lombalgia e di infiammazione del nervo sciatico.
MITO # 3: “Niente pesi che sono pericolosi.”
Certo.
Perché nell’immaginario collettivo – e nella mente dei medici poco informati – fare pesi = “sollevare sacchi di cemento”.
Da cui il panico che suscita ogni proposta di lavoro con manubri e bilancieri, prima ancora che venga spiegato COSA, COME e PERCHE’ lo si farà.
Si scatena il panico senza che ci sia di mezzo un pancione, ti immagini cosa può succedere nel parlarne a una donna incinta e disinformata?
Devi avere pazienza se mi scaldo, ma sai, questa è la storia della mia vita: prima come personal trainer, poi come futura mamma, ho dovuto ascoltare ogni sorta di giudizio frettoloso e lapidario. Come se io, un giorno, mi mettessi a criticare il modo in cui vengono progettati gli aerei, perché sai “….siccome ne cadono, si vede che li progettano male!”.
VERITA’:
- Lavorare coi pesi significa tutto e nulla. I pesi, e in generale “gli strumenti di resistenza muscolare”, sono una grande risorsa di benessere, salute, prevenzione.
- La differenza tra usare i pesi ed abusarne la fa la metodologia che viene scelta: un bravo tecnico ADATTA al soggetto che deve allenare le resistenze da utilizzare, gli esercizi da scegliere, i carichi da reputare allenanti. 2 kg possono essere un fermacarte, oppure un sovraccarico ideale, a seconda del:
- soggetto in questione
- del gruppo muscolare di riferimento
- del gesto cui vanno associati
- Usare i pesi negli allenamenti in gravidanza è uno dei punti di forza della metodologia Fitmominaction: i risultati li puoi vedere e ascoltare QUI.

Elisa è un’atleta avanzata, una bravissima PT , lavora nel noto centro Punto Salute. Con lei il lavoro è stato impostato tenendo conto delle SUE caratteristiche e si sono potuti usare strumenti e metodiche che per altre mamme sarebbero state “eccessive”. Dal primo all’ultimo trimestre si è allenata con grande vigore e la sua gravidanza è stata favolosa!

Sara è una crossfitter, pt e proprietaria di un noto box, BCube, per lei inizialmente il nostro percorso è sembrato “semplice”, poi ha percepito l’adeguamento dell’intensità alle sue risorse di QUEL momento e si è resa conto che era esattamente ciò che le serviva.

Alcune delle “mie” mamme. Ciascuna di loro si è impegnata per fare ciò che era in linea con la sua capacità di quel preciso momento, per ciascuna è stato studiato il percorso più adeguato e utile:)
MITO # 4: “Se non sei allenata da prima, devi stare ferma.”
Giusto.
Devi rimanere una piantina nel suo vaso, e aspettare che siano sbocciati fiori e frutti, poi appassire lì, tanto ormai il tuo ciclo di vita è esaurito.
Stiamo scherzando vero?
La gravidanza non è un momento di incubazione, una parentesi di immobilità nella vita di una donna, ma semmai una fase complessa e meravigliosa in cui si possono acquisire potenzialità mai immaginate.
VERITA’:
- Se non hai mai fatto attività fisica, questo è il momento perfetto per iniziare: prenderai coscienza dell’importanza della tua efficienza e salute, prenderai il timone del cambiamento che stai vivendo.
- Il tuo livello di salute e fitness al momento della gravidanza è un punto di riferimento, non una condizione immutabile: chi ti può aiutare a migliorare la tua condizione lo sa, e baserà sulle TUE caratteristiche le scelte da proporti.
La gravidanza di Manuela, una delle “mie” mamme, ha richiesto anche momenti di totale stop, ma abbiamo saputo gestire le difficoltà con grande organizzazione. - E’ poco realistico e sano aspettarsi di migliorare l’aspetto estetico in senso stretto, se si inizia a fare attività in gravidanza. E’ invece sensato e ottimale aspettarsi di migliorare la propria resistenza, forza e funzionalità.
MITO # 5: “Se ti alleni sei un’invasata, pensa al tuo bimbo piuttosto!”
Questo è proprio dulcis in fundo.
La chicca di ignoranza e cattiveria che purtroppo viene consegnata con efferatezza, senza alcuna sensibilità, ad un essere umano in delicata trasformazione: questo è infatti una donna incinta!
Se ti dicono una cosa del genere, fermati, respira – ricordati che se vai in galera dopo tuo figlio non lo vedrai! – e osserva chi ti sta dicendo una cosa simile: scoprirai che quasi sempre hai davanti qualcuno che ti parla della SUA frustrazione, dei SUOI luoghi comuni e che riversa su di te convinzioni che probabilmente ha dovuto subire in passato.
Io mi sono sentita dire questa frase tante volte. Faccio un lavoro legato anche alla mia immagine, le menti più superficiali hanno deciso che “avevo paura che mi cadesse il culo” (???$%%//$”!!()==?=&!!!!!).

Eccomi a 39 settimane e 1 giorno di gestazione: forma fisica e mentale eccellente, era sera e mi ero accorta che la mia pancia era improvvisamente scesa, sentivo che era arrivato “quel momento”. Il giorno dopo alle 8,20 sono iniziate le doglie. Ho sostenuto con grande forza e lucidità un travaglio di 18 ore.
VERITA’:
- Muoverti, migliorare la tua efficienza e conservare il tuo equilibrio sono regali che fai PRINCIPALMENTE a tuo figlio e alla tua famiglia.
- Quando arriverà il tuo pupetto, capirai quanto è stato importante costruire una schiena forte e conservare delle spalle sane: lo capirai ogni volta che lo sollevi, che lo sposti insieme al suo ovetto, che lo porti in fascia per decine di ore.
- Aver cura di sé è un sintomo di consapevolezza e di equilibrio: solo se tu stai bene puoi dare cura e amore ad una creaturina che dipende completamente da te.

Non ci sono solo momenti come questo, abbiamo anche noi tanti momenti di fatica, ma i momenti di gioia sono la base delle nostre condivisioni. Ogni giorno mi ripeto che questo è stato ed è possibile grazie all’impegno che ho mantenuto con me stessa, e per tutti noi.
Direi che ci siamo.
Adesso sei pronta per argomentare a fondo la tua scelta di allenarti, anche col pancione.
Cerca di farlo senza perdere la pazienza, e ricorda che stai facendo qualcosa di buono per rendere il mondo il posto che vorresti: un posto dove c’è più consapevolezza, conoscenza e capacità di crescere.
Se vuoi aver cura della tua salute e del tuo benessere in gravidanza, per raggiungere l’equilibro psicofisico che da sempre ricerchi,
rivolgiti a chi ha già ottenuto risultati concreti,
sia su di sè che su tantissime altre persone.
Io posso aiutarti.
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